Il re pallido

Immaginate di entrare in un posto, diciamo un’immensa copisteria di un grande magazzino. È mattina presto e siete il primo cliente. Vi fermate sotto le luci accese fosforescenti e lasciate che le porte si chiudano scivolando alle vostre spalle, osservate i commessi nella loro divisa con la camicia blu, le bocche aperte, che girano per il negozio ancora assonnati. Prendeteli come un’immagine unificata, con una vaga superficie impenetrabile di noia e insoddisfazione di cui siete contenti di non far parte, e partite per il vostro obiettivo, fare delle fotocopie o quello che sia. Ecco il momento in cui Wallace preme il pulsante di Pausa, quel breve istante in cui voi accendete la disattenzione, e vi concentrate in voi stessi. Lui porta indietro quel momento, e preme Play di nuovo. Adesso è diverso. Vi trovate in una stanza con un gruppo di esseri umani. Ognuno di loro è come voi, è stato ferito ed è guarito in modo strano. Ognuno di loro, anche il più superficiale, ha un romanzo dentro sé. Ognuno di loro è amato da Dio, o merita di esserlo. Hanno tutti qualcosa a che fare con te: quando lasci che la membrana della consapevolezza diventi porosa, l’osmosi è possibile, sapete che è vero, abbiamo tutti a che fare l’uno con l’altro, siamo parte di una narrazione – ma quale? Wallace vuole assolutamente scoprirlo. E capiva che il mondo moderno ci bombardava con scenari come quello della copisteria, in cui è molto facile scordarsi di questa domanda. Ci sentiamo “soli nella folla”, scrive in uno dei suoi racconti, ma non “ci fermiamo a pensare a cosa abbia dato vita a quella folla,” con il risultato che “siamo, sempre, volti in mezzo a una folla”. DWF, Il Re pallido
“A proposito, lo so che questa parte è noiosa e probabilmente ti annoia, ma si fa assai più interessante quando arrivo alla parte in cui mi uccido e scopro quello che succede subito dopo che una persona muore”. DWF,Caro vecchio neon

Only God Forgives - Teaser Trailer

Come anticipato, ecco le prime immagini del nuovo film di Refn, da noi probabilmente dopo Cannes... e in questa clip Refn a Bangkok durante la lavorazione del film

Cosa salvare del 2012

Certamente la messa in onda dell'ultima stagione di Rescue me, se pur a notte fonda...Lunga vita a Tommy Gavin!

Texas Chainsaw 3D: trailer

Alexandra Daddario - e il suo prorompente decolletè - la ricordavamo improbabile runner col fisico da pin-up in un piccolo e discreto horror di qualche tempo fa, Bereveament. Fa comunque piacere ritrovarla in abiti succenti nell'ennesimo reboot di Non aprite quella porta. Ecco il trailer , le prime recensioni sono pero' cosi' cosi'...a parte certo, Alexandra... ...e ora qualcosa di completamente diverso: una compilation dei passaggi più significativi di Bereveament , film che comunque meritava piu' attenzione

Case da Incubo!( ma anche i film non scherzano...)

La metafora e' finanche banale: il vero incubo dell'americano medio e' la casa. E ne ha ben donde, vista l'attuale situazione immobiliare e la crisi che si protrae dal 2007. Pullulano nei film , in particolare horror, storie di famiglie che si trasferiscono in nuove case , magari non potendo permettersi piu' quelle precedenti. E quale migliore casa a buon mercato di quella protagonista di efferati omicidi? Il successo della serie American Horror Story e' da leggere in questa direzione. Sinister - di cui e' prevista l'uscita italiana - poggia prima sulle spalle di un bolso Ethan Hawke e tenta poi di finire dalle parti del ben piu' valido e riuscito The Children -da recuperare -, ma con risultati mediocri, che comunque hanno permesso un buon risultato al box-office. Che dire poi dell'imbarazzante House at the end of the street, veicolo di marketing per la polposa Jennifer Lawrence? No comment anche su The Apparition, prodotto incredibilmente pessimo, sotto ogni livello di guardia... Da evitare come la peste. E per rimanere in tema e' pronto il remake de La Casa: il teaser VM 18 fa sperare in un prodotto accettabile... Ecco i trailer che ,come molte volte capita, sono molto piu' avvincenti degli stessi film...