A remote sympathy

Nella storia si legge a volte con stupore di città cinte d'assedio per decine di anni, fino all'inevitabile capitolazione.
 La città-cancro è sotto assedio da quattromila anni. L'uomo ha inventato "macchine" e strategie, un tempo rudimentali e ingenue, poi sempre più precise e astute, per espugnare la città. Ma dietro le mura si nascondono abitanti tra loro diversi per aggressività e vulnerabilità, le cellule del cancro, e con caratteristiche spesso simili alle cellule normali. Dunque, questa è una guerra molto difficile.
"In un certo senso è un libro di storia militare", ha scritto il suo autore, formatosi come ricercatore al Dana Farber Cancer Institute e oggi professore di oncologia alla Columbia University e vincitore del premio Pulitzer.
L'opera, tuttavia, è anche una "biografia" del cancro nel senso più letterale del termine, poiché cerca di "penetrare la mente di questa malattia immortale, di comprenderne la personalità e demistificarne il comportamento". E, infine, un libro divulgativo e ispirato.
Divulgativo perché Siddhartha Mukherjee espone con grande linearità le ragioni di ogni svolta e progresso nelle terapie, ispirato perché è la consapevolezza di dovere compiere scelte cruciali per i pazienti a conferire tensione narrativa e coesione logica al racconto. l'opera attraversa e illumina un secolo intero della guerra al cancro, dalle epoche della chirurgia più mutilante e della radioterapia indiscriminata fino alle più recenti scoperte.
Dalla bile nera di Galeno alle tinture di piombo nel  Medioevo, al chirurgo scozzese John Hunter che a fine settecento raccomandava per i tumori un rimedio onesto per quanto agghiacciante:"una distaccata compassione" ( "a remote sympathy"), agli esperimenti semiclandestini sulla leucemia di Sidney Farber negli anni Cinquanta.
Avvicente come un romanzo e consigliatissimo.

" La malattia e' il lato notturno della vita, una cittadinanza piu' onerosa. Tutti quelli che nascono hanno una doppia cittadinanza, nel regno del star bene e in quello dello star male. Preferiremmo tutti servirci solo del passaporto buono, ma prima o poi ognuno viene costretto, almeno per un certo periodo, a riconoscersi cittadino dell'altro paese" ( S.Sontag, Malattia come metafora)

Siddharta Mukherjee ,L'imperatore del male- una biografia del cancro, Neri Pozza, euro 19,00

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