True Blood : Quarta stagione dal 26 Giugno su Hbo

The Killers : Goodnight, travel well

The unknown distance to the great beyond
Stares back at my grieving frame
To cast my shadow by the holy sun
My spirit moans with a sacred pain
And it's quiet now
The universe is standing still


There's nothing I can say
There's nothing we can do now
There's nothing I can say
There's nothing we can do now


And all that stands between the souls release ?
This temporary flesh and bone
We know that it's over now
I feel my faded mind begin to roam


Every time you fall
And every time you try
Every foolish dream
And every compromise
Every word you spoke
And everything you said
Everything you left me, rambles in my head


There's nothing I can say
There's nothing I can do now
There's nothing I can say
There's nothing I can do now


Up above the world so high


And everything you loved
And every time you try
Everybody's watching
Everybody cry


Stay, don't leave me
The stars can't for your sign
Don't signal now


And there's nothing I can say
There's nothing I can do now
There's nothing I can say
There's nothing we can do now


Goodnight, travel well
Goodnight, travel well


And there's nothing I can say
There's nothing I can do now

http://www.youtube.com/watch?v=b-L-BJMdjrM&feature=related





Cannes 2011, gli altri premi

un premio anche per Aki



Premi Un Certain Regard: attributi dalla Giuria presieduta da Emir Kusturica
Premio Un Certain Regard ex aequo: Arirang di Kim ki-Duk e Halt auf Freier Strecke di Andreas Dresen
Premio della Speciale della Giuria: Elena di Andrey Zvyagintsev
Premio per la Regia Un certain regard: Bé Omid é Didar di Mohammad Rasoulof


Premi della Cinéfondation: attribuiti dalla Giuria da Michel Gondry
Primo Premio della Cinéfondation: Der Brief di Doroteya Droumeva
Secondo Premio della Cinéfondation: Drari di Kamal Lazraq
Terzo Premio della Cinéfondation: Ya-Gan-Bi-Hang di Son Tae-gyum


Premio FIPRESCI: Le Havre di Aki Kaurismaki

Palma D'oro 2011: The Tree of Life di T.Malick


Si e' conclusa pochi istanti fa la premiazione, ecco i vincitori :


Palma d’Oro al miglior film: THE TREE OF LIFE


Grand Prix Speciale della Giuria: Le gamin aux velo e Once Upon a Time in Anatolia

Prix d’interprétation féminine assegnato alla migliore attrice: Kirsten Dunst per Melancholia

Prix d’interprétation masculine assegnato al miglior attore: Jean Dujardin the Artist

Prix de la mise en scène assegnato al miglior regista: Nicholas Winding Refn per Drive

Prix du scénario assegnato al miglior sceneggiatore: Joseph Cedar per Footnote

Premio della giuria: Polisse - Maïwenn

Camera d’Or alla miglior opera prima di tutte le sezioni: Las Acacias - Pablo Giorgelli (Semaine de la critique)

Palma d’oro al miglior cortometraggio: Cross - Maryna Vroda

Prix della Giuria (cortometraggio): Badpakje 46 - Wannes Destoop

'The Tree of Life' -- guarda una clip del film qui:
http://insidemovies.ew.com/2011/05/04/tree-life-brad-pitt-clip/#more-36380

Far East Udine : vince Aftershock

La rassegna dedicata al cinema orientale, giunta alla 13ª edizione, ha visto trionfare il film cinese Aftershock, drammone di 3 ore del regista Feng Xiaogang, tristemente attuale per la tematica trattata. Partendo dal terremoto che ha colpito la regione della città di Tangshan il 28 luglio 1976 e che causò la morte di più di 250 mila persone, la storia si dipana fino ai giorni nostri, quando una madre e una figlia si ritrovano dopo anni, a causa di una nuova scossa della terra. Secondo posto per la storia di amore e di formazione, Under the Hawthorn Tree (visto qualche mese fa a Berlino 2011), del regista Zhang Yimou, per la prima volta presente alla rassegna con un suo film in concorso. Sorpresa al terzo gradino del podio, la commedia pura, genere slapstick, di origine filippina Here Comes the Bride.
Black Dragon scontato, al bellissimo e vivamente consigliato Confessions di di Tetsuya Nakashima (Kamikaze Girls).



Lie to Me


Fino a che punto cre­di­amo nelle sto­rie rac­con­tateci dalla polit­ica? In Berlus­coni a Teheran, il filosofo sloveno Slavoj Žižek rac­conta un cele­bre aned­doto sullo scien­zi­ato Niels Bohr: a uno stu­dente stupito di trovare sulla sua porta di casa un ferro da cav­allo scac­cia sfor­tuna, il fisico rispose:

neanch’io ci credo; l’ho appeso lì per­ché mi hanno detto che fun­ziona anche senza crederci.

Sec­ondo Žižek, la sto­riella serve a capire la log­ica dell’ideologia contemporanea: nes­suno prende sul serio la democrazia o la gius­tizia, siamo tutti con­sapevoli che sono due ambiti cor­rotti, ma li pratichi­amo ugual­mente per­ché rite­ni­amo che fun­zion­ino anche senza crederci.
Come la celebre bat­tuta di Groucho Marx:
quest’uomo può sem­brare un idiota cor­rotto e può agire come un idiota cor­rotto, ma non farti ingannare – lui è un idiota corrotto!

La (dis)velata Melancholia

A pochi giorni dall’annuncio che Melancholia è ufficialmente entrato in concorso al sessantaquattresimo Festival di Cannes, il regista Lars Von Trier è tornato a parlare del film: “Come avete visto nel trailer – ha detto in un’intervista a Empire – Melancholia è il nome del pianeta dieci volte più grande della Terra. Mi piaceva l’idea che il nostro pianeta venisse inghiottito da Melancholia. Ho pensato fosse una bella idea: ho letto che si tratta di una delle virtù del romanticismo: quella di voler essere purificati, morendo. Il film, infatti, contiene, molto di questo concetto originale di romanticismo. Molte pellicole oggi sono noiose nel mettere in scene la loro interpretazione di romanticismo”.

Sì, abita con la bellezza, lei, con la bellezza che deve morire;


E con la Gioia, che sempre una mano tiene sulle labbra

Per augurare addio: e vicino al Piacere, che fa soffrire,

E si tramuta in veleno mentre come un’ape succhia la bocca:

Sì, nel tempio stesso del Diletto

Ha il suo santuario sovrano la velata Melanconia,

Anche se nessuno la scorge se non quello la cui strenua lingua

Schiaccia il grappolo della Gioia sul palato da intenditore:

Assaggerà allora l’anima sua la tristezza di quel potere

Che la farà rimanere sospesa tra i suoi nebulosi trofei.



(John Keats, Ode alla malinconia)

Bambi contro Godzilla di David Mamet (minimum Fax)

Il cinema, nato come l’ultima trovata commerciale in fatto di divertimento popolare, sembra essere tornato al punto di partenza. I giorni della sceneggiatura volgono al termine. Al suo posto troviamo una premessa alla quale appiccicare le varie gag. Questi eventi, che una volta non erano che ornamenti della storia vera e propria, sono ormai quasi l’unica ragion d’essere del film. Nei thriller gli eventi sono le scene d’azione e le esplosioni; nei film dell’orrore gli squartamenti; nei polizieschi e nei film di guerra le sparatorie e i bombardamenti.
Il cinema basato soltanto sui «punti culminanti» è figlio del cinema porno.