( 3 ottobre 2010)
Tra il 1941 e il 1944, circa un milione e mezzo di ebrei che vivevano in Ucraina, in seguito all’invasione tedesca dell’Unione sovietica, sono stati assassinati mediante fucilazione. Soltanto una minoranza di questi ebrei è stata deportata nei campi di sterminio nazisti. La quasi totalità è morta sotto il tiro delle pallottole degli Einsatzgruppen (unità mobili SS di massacro), delle Waffen-SS, della polizia nazista o dei suoi collaboratori dell’Est europeo. Il fenomeno della Shoah per fucilazione, conosciuto e raccontato dagli storici, nelle sue linee essenziali, ma noto anche alle truppe alleate, non è mai stato ricostruito in modo sistematico, ed è rimasto fino a oggi poco studiato. Padre Patrick Desbois, spinto da motivi personali e da ragioni etiche, nel giugno del 2002 comincia a ripercorrere le tracce e i luoghi di questo Olocausto per fucilazione, fino a quel momento ignorato. Villaggio dopo villaggio, con i suoi giovani collaboratori, ritrova e intervista i testimoni di terrificanti massacri, riscopre le fosse comuni, nelle quali porta alla luce bossoli di fucili e di mitragliatrici, ossa di uomini, donne e bambini assassinati, così come molti oggetti personali non corrosi dal tempo. In questo modo, raccoglie le prove dell’assassinio selvaggio di centinaia di migliaia di ebrei. Indaga, al tempo stesso, sul fenomeno inquietante del collaborazionismo e fa riemergere dal buio e dal silenzio parole di testimonianza che restituiscono una giusta sepoltura, degna della specie umana, a coloro che furono travolti dalla furia omicida del progetto nazista di conquista dell’Est. Un libro scritto con la pietas di un sacerdote che riesce, con il rigore della sua ricerca, a parlare al cuore degli uomini e dei potenti di questo mondo che ancora nasconde massacri e violenze di massa, spesso rimossi anche quando sono conosciuti.
Padre Patrick Desbois è un sacerdote cattolico, nato nel 1955 nella Borgogna francese (Saône-et-Loire), oggi direttore dell’Ufficio nazionale dei vescovi di Francia per le relazioni con l’ebraismo, consigliere del Vaticano per la religione ebraica. Nipote di un deportato nel campo di concentramento di Rava-Rus’ka, tenta di riportare alla luce la storia del nonno e così comincia il suo lungo cammino di ricerca sulle tracce degli ebrei dell’Est, assassinati dai nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale. Oggi è la maggiore autorità storica nella materia. I suoi filmati, le sue fotografie e le testimonianze raccolte costituiscono già un archivio estremamente importante che ci mostra l’altra faccia della Shoah. Presiede l’associazione Yahad-In Unum, fondata da un’iniziativa cattolica ed ebraica, il cui nome significa «l’uno e l’altro insieme», in ebraico e in latino.
Patrick Desbois “Porteurs de memoires: Sur le traces de la Shoah par balles" - intitolato Fucilateli tutti! nell'edizione italiana (Venezia, Marsilio, 2009, pagine 288, euro 19, 50)
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